PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI e ANTINFIAMMATORIE DEL CBD e DEI SUOI DERIVATI
APR 9, 2020 | STUDI ED ANALISI
Una recente review pubblicata sulla rivista Antioxidants, fornisce dati sugli effetti antiossidanti ed antinfiammatori del CBD e dei suoi derivati naturali e sintetici, tenendo conto delle possibilità di utilizzare questo fitocannabinoide per proteggere dallo stress ossidativo e dalle conseguenze ad esso legate.
I cannabinoidi sono composti biologicamente attivi contenuti nella Cannabis sativa L. Quelli ad oggi individuati sono più di 400, ma i più importanti sono il ∆9-tetraidrocannabinolo (∆9-THC), il ∆8-tetraidrocannabinolo (∆8-THC), il cannabinolo (CBN) e il cannabidiolo (CBD)
Negli ultimi anni, l’utilizzo dei fitocannabinoidi in ambito terapeutico è stato considerato uno degli approcci alla farmacoterapia di maggiore rilievo: in particolare, il CBD risulta essere uno dei composti maggiormente attivi
La chimica e la farmacologia del CBD, così come i suoi bersagli molecolari, sono stati ampiamente studiati. Assieme agli altri fitocannabinoidi, esso possiede una struttura chimica in grado di legarsi ai recettori cannabinoidi e ad altri componenti del sistema endocannabinoide
Il CBD è un composto avente proprietà ansiolitiche, antidepressive, antipsicotiche e anticonvulsivanti.
Recenti studi hanno valutato il suo potenziale di utilizzo anche nella prevenzione e nel trattamento di patologie il cui sviluppo è associato ad uno squilibrio redox e all’infiammazione (es. cardiovascolari, neurodegenerative, tumorali, metaboliche)
CBD e stress ossidativo
Lo stress ossidativo è dovuto ad uno squilibrio tra agenti ossidanti e agenti antiossidanti e porta a diverse conseguenze dannose per l’intero organismo
✅Il CBD influisce sull’equilibrio redox, sia direttamente che indirettamente.
✅Modifica il livello e l’attività di sostanze ossidanti e antiossidanti modulando il grado di stress ossidativo
✅Interrompe le reazioni radicaliche, cattura i radicali liberi o li trasforma in forme meno attive, grazie alla sua struttura chimica (gruppi idrossilici dell’anello fenolico) che permette di delocalizzare gli elettroni spaiati delle strutture di risonanza delle forme radicaliche.
In particolare, il composto impedisce la formazione di radicali superossido, come mostrato in vitro su cellule endoteliali coronariche umane o in vivo in topi con nefropatia renale.
✅Riduce i danni ossidativi a livello molecolare, ostacolando la perossidazione lipidica e proteggendo le strutture proteiche dallo stress ossidativo indotto da sostanze tossiche, in modelli animali.
✅Riduce il livello di produzione di aldeidi insature tossiche in modelli animali con intossicazione acuta da alcol e cardiomiopatia diabetica .
✅Riduce i livelli di NO in modelli animali di infiammazione cronica .
✅Riduce la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) chelando gli ioni dei metalli di transizione coinvolti nella reazione di Fenton (responsabile della formazione di radicali idrossilici estremamente reattivi) .
✅Diminuisce la concentrazione di ioni metallici di transizione
✅Trasporta proteine protettive che catalizzano la coniugazione di varie molecole tossiche con il glutatione, come visto in culture cellulari di fibroblasti .
✅Nell’uomo porta alla degradazione della proteina precorritrice dell’amiloide (APP), coinvolta nell’eziopatogenesi della malattia di Alzheimer.
Il composto interagisce con altre molecole target associate ai componenti del sistema redox. In particolare:
✅Attiva il fattore Nrf2 correlato alla trascrizione di geni antiossidanti.
✅Supporta l’azione di enzimi antiossidanti come la superossido dismutasi (SOD) o la glutatione perossidasi , preservando i livelli di microelementi necessari per la loro attività e aumentando i livelli di trascrizione enzimatica in un modello murino di cardiomiopatia diabetica di tipo I .
✅In condizioni infiammatorie aumenta l’attività degli enzimi glutatione perossidasi e reduttasi, con conseguente riduzione dei livelli di malondialdeide (MDA), prodotto ultimo di tutti i processi ossidativi a carico degli acidi grassi polinsaturi .
✅Mantiene corretti livelli di glutatione (GSH) necessari per sostenere l’azione antiossidante delle vitamine A, C ed E grazie alla sua capacità di ridurre i ROS, come osservato in alcuni studi .
✅Aumenta le concentrazioni di anandamide (AEA) , le quali influenzano la segnalazione cellulare, inclusa l’interazione dei cannabinoidi con i loro recettori , supportando l’attività biologica del sistema endocannabinoide
✅Agisce su diversi tipi di recettori, i quali regolano direttamente l’espressione di enzimi antiossidanti .
✅Il CBD può attivare, antagonizzare o inibire i recettori dei cannabinoidi (CB1 e CB2), nonché i recettori ionotropici (TRP) e nucleari (PPAR) a seconda della concentrazione alla quale viene utilizzato.
Azione del CBD sui recettori:
Recettori cannabinoidi: si lega ai recettori CB1 e CB2, agendo su molte vie di segnalazione coinvolte nei processi di regolazione della sopravvivenza cellulare, della proliferazione e dell’apoptosi : è un agonista debole di CB2 verso il quale mostra anche agonismo inverso: l’attivazione di questo recettore porta ad una riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione.
In particolare, alcuni studi clinici hanno mostrato una riduzione dei livelli di citochine pro-infiammatorie, una inibizione della proliferazione delle cellule T e induzione della loro apoptosi, una riduzione della migrazione e dell’adesione delle cellule immunitarie
Recettori TRP: la modulazione di questo tipo di recettori-canale determina variazioni transitorie di potenziale e condiziona l’equilibrio redox e l’infiammazione.
Il CBD é un agonista del recettore TRPV1 (sottotipo vanilloide di tipo uno) e, legandosi ad esso, riduce i livelli di stress ossidativo e la biosintesi di un mediatore lipidico endocannabinoide (2-AG).
.Attiva anche altri recettori vanilloidi (come TRPV2 e TRPA).
L’affinità con questi canali determina la regolazione della proliferazione, della secrezione e dell’espressione di citochine pro-infiammatorie.
Recettori PPAR: l’attivazione di questi recettori può essere diretta o indiretta.
Il CBD é un agonista del recettore PPARγ, membro di una superfamiglia di recettori nucleari ,
il quale inibisce l’espressione di geni pro-infiammatori e la segnalazione infiammatoria .
Inoltre, PPAR γ modula l’attività di un altro fattore di trascrizione, Nrf2, il quale controlla la formazione di proteine​​citoprotettive ​​antiossidanti
.
Recettori GPR: è un antagonista del recettore GPR55, fortemente espresso nel sistema nervoso e immunitario, nonché in altri tessuti. E’ stato osservato che una elevata espressione di GPR55 diminuisce la produzione di ROS nel modello animale.
E’ un agonista inverso dei recettori GPR3, GPR6 e GPR12 ed è associato alla riduzione dei livelli di molecole coinvolte nello sviluppo delle placche amiloidi, strutture riscontrate nella malattia di Alzheimer.
Recettori 5-HT1A: ha una affinità diretta e indiretta per il recettore (5-HT1A) umano: l’attivazione di quest’ultimo è correlata ad un effetto antiossidante , con una riduzione della risposta fisiologica allo stress in modelli animali .
Recettori A2A dell’adenosina: è un agonista di questi recettori, i quali partecipano a numerosi processi fisiologici e patologici, incluso il processo infiammatorio .
Controlla il meccanismo di neuroinfiammazione in patologie come la sclerosi multipla, in modelli animali e riduce lo stress ossidativo mitocondriale .
Effetto di derivati naturali del CBD sui recettori
Ultimamente i derivati naturali del CBD sono stati presi in considerazione, nell’ottica di ottenere miglioramenti terapeutici in caso di infiammazione e stress ossidativo.
Conclusioni:
Lo stress ossidativo, derivante da una sovrapproduzione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS), è correlato a numerosi effetti negativi e può portare allo sviluppo o l’esacerbazione di diversi stati patologici.
E’ stato visto che il sistema endocannabinoide può modulare lo stress ossidativo. In tal senso, il cannabidiolo ha mostrato promettenti proprietà farmacoterapeutiche.
I numerosi effetti biologici associati a questa molecola sono stati dimostrati in numerosi studi preclinici: di recente ne sono stati evidenziati gli effetti antiossidanti e antinfiammatori , riscontrabili anche nei suoi derivati .
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Fonte: Gruppo facebook: Futurcanapa i potenti benefici del CBD per la salute

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