Prevenire l’infarto con metodi e rimedi naturali è possibile. Aggiungo che oltre che a prevenire è possibile anche curare l’infarto con metodi e rimedi naturali. Nel libro spiego come ho fatto, gli integratori che ho assunto e gli studi di riferimento.
I radicali liberi che creano infiammazione sono a mio avviso il primo problema, la prima causa dell’infarto. Esistono rimedi naturali per contrastarli. Questo articolo, scritto dal Dr. Claudio Sauro, parla del selenio.
Nota: L’articolo è basato sull’utilizzo per la cura dei tumori, tuttavia viene spiegato che è in grado di contrastare i radicali liberi, fonte di infiammazione. Conseguentemente consente di limitare i danni del tessuto endoteliale.
” SELENIO COME PREVENTIVO E COME CURATIVO DEI TUMORI
Diversi studi stanno dimostrando che il selenio è uno strumento efficace per scongiurare vari tipi di cancro. Contrariamente ad uno studio precedente che imputava il selenio di favorire i tumori, questi ultimi studi stanno dimostrando esattamente il contrario. Quella che è stata messa in evidenza è soprattutto un azione preventiva del selenio nei confronti di praticamente tutti i tumori, ma in particolare i carcinomi di mammella, polmone, prostata, intestino, stomaco, fegato, pancreas, vescica.
Si è visto però che le dosi efficaci sono circa quattro volte maggiori delle dosi raccomandate sinora e cioè invece di 50 microgrammi/die, è di 200 microgrammi /die. Io ad esempio avevo acquistato le compresse di selenio della ditta Angelini che ne contengono 75 mcg, pertanto bisogna assumerne tre di queste compresse per avere un azione fortemente terapeutica. Si è vista inoltre una cosa strabiliante, le persone che non assumono sufficiente selenio tendono ad essere più scontrose delle persone che ne assumono una quantità adeguata (200mcg), il selenio a 200 mcg avrebbe addirittura un azione calmante e favorirebbe il sonno.
Il perché questo, non si è ancora ben capito, ma l’ipotesi più attendibile è che i radicali liberi vanno ad irritare certe zone del cervello, che sono particolarmente importanti per indurre i sonno. Inoltre un’altra ipotesi è che inattiverebbero la Melatonina che è indispensabile per indurre il sonno. Si è visto che questa azione calmante viene potenziata se si assumono quotidianamente Vit C, Vit E, Betacarotene (naturale e non di sintesi), Vit A, ed Acido Lipoico.
IL SELENIO È IL PIÙ IMPORTANTE OLIGOELEMENTO PER LA SINTESI DELLA GLUTATIONE PEROSSIDASI, IL PRINCIPALE ENZIMA ENDOGENO CHE CI PROTEGGE DAI RADICALI LIBERI. I radicali liberi sono i principali responsabili dell’inattivazione del 1-25-OH- idrossi-colecalciferolo ( Vit D attivata) che è deputato a mantenere integri i Recettori G di Membrana e quindi a consentire la comunicazione cellulare. Inoltre i radicali liberi vanno a danneggiare anche il DNA.
E’ curioso che la Chemioterapia Ufficiale basi le sue cure solo su farmaci che producono una grande quantità di radicali liberi che vanno a danneggiare il DNA e fanno precipitare la Vit D tanto che spesso durante la Chemioterapia non è neppure dosabile. Ma si stà scoprendo un’altra cosa particolarmente importante, il selenio rende la chemioterapia sicura e più efficace contrariamente a quello che si credeva. Dice l’oncologo Patrick Quillin nella sua pubblicazione “”BATTERE IL CANCRO CON L’ALIMENTAZIONE”” CHE IL MINERALE AIUTA ANCHE A “MIGLIORARE L’EFFICACIA DELLA CHEMIO, RADIOTERAPIA E IPERTERMIA, RIDUCENDO AL MINIMO I DANNI ALLE CELLULE NORMALI DEL PAZIENTE, RENDENDO COSÌ LA TERAPIA PIÙ SELETTIVA’”.
Già nel 1996 si erano cominciati a fare degli studi su larga scala dal Dr. Larry Clark dell’ Università dell’Arizona, che ha mostrato quanto sia efficace il selenio nella protezione contro il cancro. Nello studio condotto su 1.300 anziani, l’insorgenza del cancro tra coloro che avevano assunto 200 microgrammi di selenio al giorno per circa sette anni, è stata ridota del 42 per cento rispetto agli anziani trattati con un placebo. Le morti per cancro tra coloro che hanno assunto il selenio, sono state ridotte quasi della metà, secondo lo studio che è stato pubblicato sul Journal of American Medical Association.
Lo studio ha concluso che il minerale aiuta nella protezione contro tutti i tipi di cancro ed in particolare ha ripercussioni potenti sul cancro della prostata, colon-retto e del polmone. Anche vecchi studi avevano dimostrato che esiste un’ associazione inversa tra livelli di selenio e l’incidenza del cancro (Hocman, 1988; Willett e Stampfer, 1986; Milner, 1985). Di fronte a tali evidenze, l’Industria Farmaceutica , nel timore di perdere il lavoro, si è premunita con uno studio miserabile per dimostrare che il selenio favorisce il cancro. In realtà quello studio su 320 pazienti era stato condotto solo su pazienti terminali che avevano già subito cicli di Chemio e Radio terapia e per i quali non era possibile dedurre assolutamente nulla.
Ma il selenio favorendo la sintesi della Glutatione Perossidasi agisce anche come uno dei principali stimolanti immunitari. La carenza di selenio inibisce la distruzione del tumore macrofago-mediata e inibisce la produzione di fattore di necrosi tumorale-alfa in animali (Kiremidjian-Schumacher et al., 1992). E’ importante associare il selenio con altri antiossidanti. I più sicuri antiossidanti sono la vitamina C, vitamina E, selenio e beta-carotene.
Insieme, bloccano le reazioni chimiche che generano radicali liberi, che possono danneggiare il DNA e promuovere una varietà di cambiamenti degenerativi nelle cellule. La Chemioterapia Ufficiale fa invece la cosa opposta. Certi chemioterapici, peraltro molto usati (cisplatino, oxaliplatino, carboplatino) si accumulano nel midollo osseo (il Platino è un metallo pesante come il Mercurio) e possono dare metastasi anche a distanza di anni o addirittura di decenni. Essi generano in continuazione radicali liberi, cioè uno stato infiammatorio cronico, che non solo vanno a danneggiare i recettori di membrana, ma danneggiano anche il DNA e tutte le catene enzimatiche delle cellule.
Numerosi meccanismi sono stati esplorati per spiegare la modulazione della carcinogenesi da selenio, dati disponibili suggeriscono che la prevenzione della carcinogenesi da selenio non sembra correlata solo alla sua funzione nella glutatione perossidasi . Vi è qualche evidenza CHE IL SELENIO PUÒ ALTERARE IL METABOLISMO DI AGENTI CANCEROGENI O L’INTERAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE CANCEROGENE CON IL DNA, ma vi è una notevole polemica tuttora fra i ricercatori. Ulteriori studi meccanicistici suggeriscono che il selenio può alterare la proliferazione cellulare e / o risposte immunologiche . Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i meccanismi attraverso i quali il selenio previene il cancro.
DOVE SI TROVA IL SELENIO?
Anche se troppo selenio può effettivamente essere tossico per il nostro corpo se si supera la dose di 400 mcg/die (dose praticamente impossibile da raggiungere) , la ricerca indica che la maggioranza della popolazione non riceve abbastanza di questo minerale essenziale. La buona notizia è che ci sono alcune buone fonti alimentari di selenio: funghi, tuorlo d’uovo, pesce, pollame, fegato e muscolo. Verdure: aglio, cipolle, broccoli, asparagi, pomodori e altri, così come cereali integrali, possono anche essere buone fonti di selenio ma soprattutto la frutta secca come noci, nocciole e mandorle.
Tuttavia, poiché la quantità di selenio nelle verdure e cereali dipende dal contenuto di selenio del terreno in cui vengono coltivati, può essere difficile per il consumatore medio, sapere quanta parte del minerale è in realtà nella sua dieta. “Il contenuto di selenio degli alimenti dipende in larga misura dal contenuto di cenere vulcanica nel terreno su cui sono stati coltivati. Il terreno che viene irrigato da acqua di mare, come la gran parte del terreno agricolo della California, contiene alti livelli di selenio “, spiega Sue Gebo nel suo libro Quello che è rimasto da mangiare.
Un modo per ottenere più selenio nella dieta potrebbe essere quello di mangiare cibi provenienti da agricoltura biologica. Alcuni studi hanno dimostrato che questi alimenti contengono più selenio, così come più alti livelli di beta-carotene e vitamina E che lavorano insieme al minerale nella prevenzione del cancro, secondo MEDICINA ALTERNATIVA,AUTORE BURTON (Magnet Theraphy: An Alternative Medicine Definitive Guide GOLDBERG costa 17 euro ) . Tuttavia, per coloro che si oppongono all’assunzione di pillole, dice il dottor Andrew Weil ad Ask è indicato mangiare noci del Brasile, cresciute nel terreno del Brasile centrale, ricco di selenio, che forniscono 120 microgrammi del minerale per 100 grammi, avvicinandosi al bersaglio della dose giornaliera di 200 microgrammi.
La semplice aggiunta di più cibi ricchi di selenio, come le verdure coltivate biologicamente, insieme agli integratori, può aiutare a ridurre il rischio di cancro. Ne sono ricchissime le Bacche di Gogj, ma generalmente tutte le bacche che crescono in zone ricche di basalti. Pertanto c’è da presumere che la rosa Canina ed le bacche di Crespino delle valli del Nord ne siano letteralmente pieni. Visto che le valli sono ricchissime di basalti.
Il Crespino in particolare è il frutto più ricco in assoluto anche di Vit C oltre che di Bioflavonoidi, quindi la sua capacità anti radicali liberi è elevatissima. Comunque tutta questa riscoperta del selenio si integra con la terapia immunologica dei tumori, che viene scoperta solo ora, dopo decenni di farmaci (se così si possono chiamare) che causano radicali liberi (oltre a tutto il resto di negativo).”